Terza classe e latero-deviazione mandibolare con blocco in chiusura – CASO 098A
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SINTOMI DEL PAZIENTE
Questa giovanissima paziente (aveva soltanto 11 anni) è stata portata presso il nostro centro Romano, a novembre del 2009, dai genitori che si erano accorti di uno sviluppo della forma del viso della ragazza che tendeva a portare il mento "in avanti" (III classe).
La paziente accusava anche blocco mandibolare in chiusura sul lato sinistro ed una evidente latero-deviazione.
Non ci vuole molto a confermare le "impressioni" dei genitori della ragazza: è bastato uno sguardo esperto durante la visita Gnatologica. Ma comunque vengono confermate anche dalla RX del cranio,
dalla cefalometria,
e dall'ortopanoramica
DESCRIZIONE DEL CASO
Come è evidente lo schema di crescita facciale della ragazza è di terza classe ed ha portato, inevitabilmente, ad uno "spostamento in avanti" della mandibola e, in questo caso, a latero-deviazione mandibolare e blocchi in chiusura.
Questa condizione, secondo la nostra esperienza, se affrontata in tempo, può essere prevenuta con una corretta terapia di "accompagnamento" durante lo sviluppo di crescita.
Data la giovanissima età di questa paziente, abbiamo fatto proprio questo: abbiamo deciso di "seguire" la sua crescita, il suo sviluppo facciale, indirizzandone gli esiti per evitarle gravi conseguenze da adulta e, contemporaneamente, correggere ciò che era già accaduto.
TERAPIA ADOTTATA
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CONCLUSIONI
Il caso, finito con un riposizionamento della mandibola, poteva essere esteticamente perfetto anche sulla gestione dei denti dell'arcata superiore: la paziente, ormai adolescente, ha voluto interrompere la terapia perché sufficientemente soddisfatta dei risultati ottenuti (ed anche un po' per l'impazienza tipica di quell'età).
Il risultato ottenuto, comunque, è molto soddisfacente, sia dal punto di vista funzionale, sia da quello sintomatico, sia da quello estetico. La mandibola, infatti, ha recuperato una posizione fisiologica nonostante le "spinte" dovute allo schema di crescita facciale (che però abbiamo "contrastato"), sono scomparsi (già dopo pochi mesi) i blocchi articolari, e il "mento sporgente" della ragazza è molto meno vistoso.
Anche dal punto di vista strumentale questo netto miglioramento è evidente.
Novembre 2010
Giugno 2013
Novembre 2010
Giugno 2013
L'esperienza di questo caso (come di altri) ci consente di affermare che è possibile "contrastare" quelle forze, dovute ad uno schema di crescita "geneticamente determinato", che spingono a far assumere "contorni patologici" all'articolazione temporo-mandibolare, accompagnando il paziente durante la crescita, "interferendo" sullo sviluppo facciale utilizzando tutti quelle basi teoriche che sono alla base della Gnatologia. L'Ortognatodonzia è quella branca dell'odontoiatria che si occupa proprio di contrastare o indirizzare la crescita facciale "sfavorevole".